Ladro di biciclette

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Un furto dal sapore d’altri tempi!

SCENA 12 FEBBRAIO . ZONA INDUSTRIALE MAGNAGO . ESTERNO NOTTE  – Sta per scendere la notte sulla città e non c’è nessuno lungo quelle strade di domenica. Con gesto agile il ladro scavalca la recinzione e frettolosamente si avvicina all’ edificio. Scattano gli allarmi esterni, suona la sirena, la telecamera riprende la scena ininterrottamente. La scena si sofferma sul ladro che si avvicina ad una bicicletta lasciata incustodita fuori dalle mura dell’edificio, la scruta per qualche breve istante e velocemente se la carica sulle spalle. Il ladro corre verso il punto da cui era arrivato, lancia la bicicletta oltre la recinzione e poi scavalca a sua volta. Sale in sella alla refurtiva e si allontana con rapide pedalate verso la notte.

Si potrebbe pensare alla sceneggiatura di un capolavoro del neorealismo cinematografico italiano, fatto di verità, di tragicità e di sentimento ma il nostro protagonista probabilmente non vincerà alcun premio Oscar e le immagini registrate dalle telecamere non verranno mai visionate da una giuria internazionale di critici: il ladro di biciclette è solo il ritratto di se stesso! Un criminale di poco conto, uno sprovveduto delinquente di poca importanza o un bisognoso mendicante che, colta la più piccola occasione, ha approfittato di una banale dimenticanza.

Il furto, tipico di una grande metropoli dove biciclette e scooter sono presi di mira quotidianamente, qui, in questa zona di provincia, ha un significato diverso, un contesto diverso: ha un sapore d’altri tempi. Quando si rubavano le biciclette perché servivano per spostarsi e per molti erano l’unico mezzo che consentiva loro di lavorare e mantenere una famiglia; quando la bicicletta era una necessità e non un divertimento. Quasi un bene primario.

Oggi un fatto del genere passerebbe del tutto inosservato perché di poco conto, persino per il Proprietario che, avvertito immediatamente del fatto, ha deciso di non fare neppure denuncia alle Forze dell’Ordine. In fondo di cosa stiamo parlando? Di una semplice bicicletta?

Quanto era importante per chi l’ha rubata? Quale profitto avrebbe prodotto la rivendita di tale oggetto o, forse è meglio pensare, quanto lo avrebbe aiutato a sopravvivere?

Queste riflessioni ci aiutano a ragionare sullo stato di degrado a cui assistiamo e che siamo costretti a sopportare ma che ci fanno preoccupare ancor di più tormentandoci sul livello di sicurezza a cui bisogna fare attenzione.

Non combattiamo solo contro ladri di professione che ci mettono in difficoltà con abilità e furbizia, contro professionisti della criminalità che inventano quotidianamente tecniche per eludere gli allarmi che devono, a loro volta, essere sempre al passo con i tempi ma assistiamo al crescere della criminalità più improvvisata, spesso la più pericolosa, fatta di ladri dilettanti che si espongono al rischio per rubare oggetti di poco conto. Anche a costo di scontrarsi e mettere in pericolo la vita del proprietario pur di avere la meglio.

Ricordiamo a tutti i nostri clienti e lettori che non sempre è fondamentale avere oggetti di valore nelle nostre proprietà per renderci appetibili agli occhi dei malviventi quando la nostra vita di per sé è già un oggetto di desiderio per qualcun altro.

Difendendo la vostra sicurezza difendiamo anche la vostra vita.

E.Arighi

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